lunedì 2 aprile 2012

Sogni

Se gli altri te li offrono gratuitamente,
si può vivere anche dei loro sogni

domenica 26 febbraio 2012

Dalai Lama

Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente
è che perdono la salute per fare i soldi
e poi perdono i soldi per recuperare la salute.
Pensano tanto al futuro
che dimenticano di vivere il presente
in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro.
Vivono come se non dovessero morire mai
e muoiono come se non avessero mai vissuto!

Dalai Lama

venerdì 27 gennaio 2012

Spazi

Una carezza: un universo!

sabato 7 gennaio 2012

"Lentamente Muore" di Martha Medeiros

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e chi non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno.
Lentamente muore chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità“.


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mercoledì 14 dicembre 2011

Non aspettare

Non aspettare di finire l’università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera,
l’estate,
l’autunno o l’inverno.

Non c’è momento migliore di questo per essere sereno.
La serenità è un percorso, non una destinazione.
Lavora come se non avessi bisogno di denaro,
ama come se non ti avessero mai ferito
e balla, come se non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi e i giorni diventano anni.
Ma l’importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo c’è una nuova partenza.
Dietro ogni risultato c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo, sentiti vivo.

Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.

(Madre Teresa di Calcutta)

domenica 23 ottobre 2011

... di Maurizio Maggiani.

Letto sul sito di Quotazero; riportato dal nickname Passa


http://www.quotazero.com/forum/viewtopic.php?f=5&t=1254&p=229573#p229573


L'Alpe si scala. L'Appennino si viaggia,
dall'Alpe si vede l'universo, e forse anche Dio,
ma dall'Appennino si vedono gli uomini, e si vede il mare,
non c'è vetta o colla e sella,
o crepa o falesia e spiaggia d'Appennino
che non abbia un segno di vita di uomini,
non di alpinisti, non di conquistatori, ma di uomini;
uomini in cammino, uomini al riparo,
per il loro pane, per il loro amore, per la loro vita,
non hai niente di speciale da fare per viverci,
se non la forza della tua umanità.

L'appennino è un crocicchio ideale,
le sue vie si compiono sempre in un luogo di incontri
per quelli che sulla strada hanno ancora voglia di conoscere.

Maurizio Maggiani

martedì 23 agosto 2011

Complicità


La sottesa e sottile "complicità" esistente tra persone con un reale rapporto determina una forza tanto intangibile quanto determinante per il benessere di ognuno.
E' fuorviante pensare che la determinazione sia unicamente dentro di noi. Deve nascere in noi ma, se non vuol richiare di degenerare in egoismo, deve allargarsi alla "complicità" altrui.